Saraghina
La saraghina o spratto è diffusa in tutti i mari italiani, ma è abbondante solo in alto-medio Adriatico. La saraghina presenta un corpo compresso lateralmente.
La bocca è discretamente grande la mascella inferiore prominente
con profilo longitudinale tondeggiante. La colorazione è
tipica dei pelagici blu-verdastra dorsalmente mentre argentea sui fianchi
e sul ventre; questa particolare colorazione rende l’animale invisibile ai
predatori: così colorato, dall’alto si confonde con il blu del mare mentre
dal basso si confonde con i riflessi della luce solare. È una specie gregaria
e migratoria. Si riunisce in grandi banchi e si avvicina alla costa in
superficie, specie nelle zone salmastre. Compie anche migrazioni verticali,
restando in superficie durante i mesi freddi e in vicinanza del fondo
durante quelli caldi. Si ciba di plancton e cerca il cibo durante il giorno, particolarmente di
primo mattino e verso la sera.
Le tecniche di pesca adottate per la cattura sono diverse, quelle abituali
sono le reti da pesca pelagiche: sia lo strascico, sia le reti da circuizione,
mentre da riva vengono impiegate le sciabiche essendo lo spratto una
specie che vive anche in acque salmastre.
La stagione in cui le carni sono migliori è tradizionalmente quella “quaresimale”,
da marzo ad aprile.